mercoledì 10 gennaio 2018

Sintesi conclusiva

Questo blog è incentrato sul tema del nido artificiale, un manufatto che offre ospitalità e protezione agli uccelli e che quindi emula le funzioni svolte solitamente dalla corrispondente forma naturale.

Questo oggetto ha la particolarità di aver raggiunto concretezza nelle forme e materiali più differenti rispondendo alle esigenze e alle finalità per cui l’uomo si è dovuto ingegnare. Quello di nido artificiale è quindi un concetto molto ampio, lei cui applicazioni sono notevoli, ma per rendere i miei post più circoscritti ho deciso di riflettere sul nido nel particolare ambito dei volatili, nonché applicazione principe nella più generale accezione di nido artificiale.

Esso è innanzitutto casetta per uccelli, una classica forma a parallelepipedo caratterizzata da elementi e dimensioni precise, fondamentali per offrire il miglior riparo a molte specie che altrimenti faticherebbero a trovare luoghi adatti per costruire il proprio nido e per rispondere in modo adeguato a finalità ecologiche e naturalistiche. Ad esempio incentivare e incrementare con nidi artificiali la presenza di rapaci, favorisce la lotta ai roditori; gli stessi effetti possono essere utili anche in contesti cittadini, come mezzo di lotta contro moscerinizanzareroditori e piccioni. Queste casette per uccelli hanno un origine molto antica, tanto da non essere state brevettate prima dei primi del novecento, e si sono col tempo radicate nella nostra cultura diventando molto familiari. La scienza per esempio ha preso in mano la situazione, costruendo apposite postazioni come mezzo di conduzione di alcune ricerche sperimentali condite di articoli e grafici che approfondiscono i meccanismi che coinvolgono le grandi specie migratorie. Le associazioni che si occupano della salvaguardia dell’ambiente e del territorio sono innumerevoli, ma navigando sul web ho scoperto la LIPU che tra le diverse funzioni svolge quello di costruzione di mangiatorie e nidi per uccelli selvatici con lo scopo di contrastare l’eliminazione di questi e tutelare la biodiversità. Forse il più noto è però il CISNIAR (Centro Italiano Studi Nidi Artificiali) sorto nel 1975 quale organizzazione specializzata nella progettazione, sperimentazione, studio, divulgazione dei nidi artificiali in Italia e più in generale, del Birdgardening.

Studiare il nido artificiale soprattutto riguardo a tematiche un po’ più distaccate non è stato facile, ma la ricerca continua sul web mi è venuta in aiuto e mi ha permesso di raccogliere informazioni riguardanti la rappresentazione del nido nei fumetti, in alcune narrazioni e anche in un interessantissima storia di un fotografo appassionato di natura.

Il mio approfondimento lo considero quindi un percorso di lettura da leggere su più livelli, vedendo nel più semplice dei significato  il nido come passione, hobby, come forma d’arte, ed intriso del significato metaforico della crescita e dell’infanzia, accompagnato dalla differente accezione di nido come strumento, quasi un'attrezzatura necessaria, preziosa e da dover sfruttare.

sabato 6 gennaio 2018

Abbecedario del nido artificiale

A come Assiolo




B come biodiversità



C come casetta


E come economicità



F come falegnameria



G come gabbia



H come habitat



L come LIPU 

M come modello



O come ospitalità



P come picchio muratore



Q come qualcuno volò sul nido del cuculo




S come struttura



T come torre



Z come zanzare



Brevetti del nido artificiale

Su google patent sono molti i risultati di brevetti riguardanti il nido artificiale. Mi sono subito imbattuto sul nido artificiale per api selvatiche, poiché un oggetto insolito non citato fino a questo momento e risalente al 1963.
La seconda ricerca che voglio riportare è quella corrispondente al nido artificiale, così come lo abbiamo inteso noi fino ad adesso. Questo brevetto risale al 1998 e pone in rilievo caratteristiche che ho enunciato nel corso del mio percorso di scrittura del blog: struttura, processo di produzione semplice, costo contenuto,  vantaggi sociali e benefici ecologici.
Il brevetto più antico invece risale ai primi anni del novecento.

giovedì 4 gennaio 2018

Modelli del nido artificiale

I modelli di nido artificiale sono svariati e spesso sono ricorso a citarli per spiegare meglio alcune congetture. Per rendere la lettura meno noiosa e ripetitiva consiglio di prendere visione a questo link che suggerisce una divisone dei modelli reali con un approccio più schematico e lineare.
Altrettanto interessante è citare il film d’animazione Rio che narra l’avventura del protagonista Blu, una rara specie di Ara di Spix. Appartenendo alla categoria animazione, “il fantastico” prende il sopravvento nella maggior parte dei contesti affrontati compreso quello del nido. Nella foto seguente un fermo immagine del film raffigurante un nido fantastico.

Immagine del film Rio


Utilizzatori del nido artificiale

Attraverso la seguente wordcloud potrete vedere un elenco delle specie che frequentano maggiormente le nostre cassette nido.

Wordcloud rappresentante gli ospiti dei nidi artificiali


Storie del nido artificiale

Alessandro Landi è un uomo da sempre appassionato della natura e delle creature che la popolano. Accompagnato dalla grande passione verso la fotografia ha deciso di documentare ciò pubblicando sul suo sito internet. Tra le varie pagine ho trovato una storia riguardante alcuni nidi artificiali da lui appositamente costruiti per garantire innanzitutto protezione e in secondo luogo per esplorare le specie che si sarebbero riposte. La Cinciarella e il Picchio Muratore questi sono i protagonisti del racconto di Alessandro. Non volendo dare troppo anticipazioni, vi invito a leggere la storia direttamente a questo link.


Il Picchio Muratore fotografato da Alessandro