Questo oggetto ha la particolarità di aver raggiunto concretezza nelle forme e materiali più differenti rispondendo alle esigenze e alle finalità per cui l’uomo si è dovuto ingegnare. Quello di nido artificiale è quindi un concetto molto ampio, lei cui applicazioni sono notevoli, ma per rendere i miei post più circoscritti ho deciso di riflettere sul nido nel particolare ambito dei volatili, nonché applicazione principe nella più generale accezione di nido artificiale.
Esso è innanzitutto casetta per uccelli, una classica forma a parallelepipedo caratterizzata da elementi e dimensioni precise, fondamentali per offrire il miglior riparo a molte specie che altrimenti faticherebbero a trovare luoghi adatti per costruire il proprio nido e per rispondere in modo adeguato a finalità ecologiche e naturalistiche. Ad esempio incentivare e incrementare con nidi artificiali la presenza di rapaci, favorisce la lotta ai roditori; gli stessi effetti possono essere utili anche in contesti cittadini, come mezzo di lotta contro moscerini, zanzare, roditori e piccioni. Queste casette per uccelli hanno un origine molto antica, tanto da non essere state brevettate prima dei primi del novecento, e si sono col tempo radicate nella nostra cultura diventando molto familiari. La scienza per esempio ha preso in mano la situazione, costruendo apposite postazioni come mezzo di conduzione di alcune ricerche sperimentali condite di articoli e grafici che approfondiscono i meccanismi che coinvolgono le grandi specie migratorie. Le associazioni che si occupano della salvaguardia dell’ambiente e del territorio sono innumerevoli, ma navigando sul web ho scoperto la LIPU che tra le diverse funzioni svolge quello di costruzione di mangiatorie e nidi per uccelli selvatici con lo scopo di contrastare l’eliminazione di questi e tutelare la biodiversità. Forse il più noto è però il CISNIAR (Centro Italiano Studi Nidi Artificiali) sorto nel 1975 quale organizzazione specializzata nella progettazione, sperimentazione, studio, divulgazione dei nidi artificiali in Italia e più in generale, del Birdgardening.
Studiare il nido artificiale soprattutto riguardo a
tematiche un po’ più distaccate non è stato facile, ma la ricerca continua sul
web mi è venuta in aiuto e mi ha permesso di raccogliere informazioni
riguardanti la rappresentazione del nido nei fumetti, in alcune narrazioni
e anche in un interessantissima storia
di un fotografo appassionato di natura.
Il mio
approfondimento lo considero quindi un percorso di lettura da leggere su più
livelli, vedendo nel più semplice dei significato il nido come passione, hobby, come forma
d’arte, ed intriso del significato metaforico della crescita e dell’infanzia, accompagnato
dalla differente accezione di nido come strumento, quasi un'attrezzatura
necessaria, preziosa e da dover sfruttare.